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I Glory Hunter: dagli inizi ai nostri giorni. |
I primi concerti, il primo demo. |
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Con grande smania i tre cominciano prevalentemente dedicandosi alle cover di gruppi come Iron Maiden, Judas Priest e Scorpions, passando in rassegna anche Wasp, Dokken e Accept, ma se l'embrione appare solido il gruppo ancora non c'è: mancano un cantante ed un batterista.
Verso la fine del 1987, tramite il chitarrista Andrea Palestra (ex Infire, che poi suonerà anche nei The Machine), il gruppo viene in contatto con il batterista Simone Beraldi, il quale è immediatamente inserito nella band dopo la prima prova. Con questo assetto, almeno dal punto di vista musicale, il gruppo si può dire funzionante ed infatti già in questa fase i quattro cominciano a buttare giù i primi brani originali. Lo stile è quello della N.W.O.B.H.M. anche se si sente una certa influenza delle band emergenti del metal statunitense.
La questione del cantante, invece, è alquanto più complicata. Tramite passaparola vari nell'ambiente degli amici, dopo un cospicuo periodo di tempo, c'è il contatto con Alessio Pressi, appassionato di musica rock con la passione del canto. Vengono fatte alcune prove ma non c'è amalgama tra la voce di Alessio, più incline al rock-blues, e la musica dei Glory Hunter, decisamente molto heavy.
Passano ancora dei mesi prima di provare un altro cantante. L'occasione arriva con Stefano Firmani, amico di Simone, il quale apprezza le sonorità hard rock e si diletta nel canto. Già dalle prime prove si capisce che la voce di Stefano, data la timbrica molto limpida e la notevole estensione, può rappresentare quello che i Glory Hunter da tempo cercavano per la propria musica. Con il suo ingresso nel gruppo, i Glory Hunter sono al completo e pronti per uscire fuori dalle cantine e proporsi al pubblico. In questa fase vengono gettate le basi per i brani "Fighting for the Earth" e "Never Satisfied".